Allenamento Funzionale

L’allenamento funzionale è basato su esercizi che il corpo compie in interazione con l’ambiente e durante questo processo il sedentario come lo sportivo abituale si confrontano con i propri limiti e cercano di superarli in maniera graduale.
Il functional training è infatti strutturato per difficoltà progressive, che portano lo sportivo ad interagire con esercizi sempre più complessi. In questa fase diventa fondamentale e formativo l’atteggiamento mentale con il quale ci si pone di fronte agli obiettivi e alle difficoltà: la positività con la quale sì accettano nuove sfide è di stimolo anche all’allenamento fisico.
I quattro pilastri dell’allenamento funzionale
1) Catene cinetiche funzionali: come anticipato in precedenza questo tipo di allenamento si basa sull’esercitazione del movimento globale del corpo, mediante l’utilizzo delle catene cinetiche. Un corretto allenamento della catena cinetica permette di ottenere una postura funzionale caratterizzata da un’assenza di tensioni muscolari anomale, eventuali asimmetrie e disfunzioni.
2) Propriocettività meccanica e controllo motorio: la propriocezione è una sensazione interna grazie alla quale un individuo è consapevole, in ogni momento, della propria posizione nell’ambiente che lo circonda.
3) Attività della cintura addominale: con l’utilizzo del “core training”. Ultimamente molto praticato anche per l’atletica leggera, sta alla base del miglioramento dell’equilibrio e del potenziamento del corpo. Rappresenta il centro della forza e del controllo del resto del corpo ed è l’area muscolare da cui parte il movimento collegando la parte inferiore del corpo con la parte superiore. Il corpo umano funziona con un insieme di muscoli tra loro connessi, anche se molti credono che questi agiscano in modo singolo.
4) Similitudine o uguaglianza alla struttura di movimento naturale: come già introdotto in precedenza e confermato anche dal primo punto l’allenamento funzionale prevede l’esercitazione della globalità del corpo. Ciò significa che con questo metodo non andremo ad allenare il singolo muscolo ma bensì a migliorare e potenziare il movimento. È poco utile, ad esempio, allenare solo il quadricipite femorale per migliorare le prestazioni di salto, in quanto tutti i muscoli partecipano in questo gesto motorio: se si esegue invece un salto con il reclutamento del tricipite della sura e la spinta delle braccia il gesto risulterà molto più efficace.

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